Avevo la faccia meno ruvida
e un sorriso un po' più stupido
per scegliere il cielo
di una canzone alla radio
Senza sentirmi vecchio mi guardo indietro
e non ricordo più
e mi chiedo cosa
e se dovrei
La voglia di vedere tutto e tutti
senza uscire dal pigiama caldo.
Chiudere gli occhi e poi le mani
Chiedere un bacio e poi un altro
La luce nei capelli
il buio caldo di un parcheggio
Dalle colonie i baci stanchi da maestrine
con gli aghi di pino nelle ciabatte
Dal bagno all'acqua buia di San Lorenzo
ai fuochi da vedove dell'estate
dalla vernice delle cabine
alle bandiere mai abbastanza rosse
Esci dall'acqua!
ti aspetta un abbraccio ruvido
ciniglia e sabbia
e: - hai le mani viola!-
Quanta carne cruda
rosola al sole
indifferente
con protezione dieci
Cabine ingorde
hanno fatto indigestione
di giochi di plastica
e olio
a scavar nelle rughe dei bagnini
un remo dopo l'altro
il sapor del sale e di rotonde
che non fanno più sognare
giovedì, gennaio 05, 2006
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